A Natale gli italiani spenderanno meno dell’anno scorso per regali e cenone (ma di più per i viaggi)

di solobuonumore

A Natale gli italiani spenderanno meno dell’anno scorso per regali e cenone (ma di più per i viaggi)

Il carovita rende più frugale il Natale degli italiani: mentre l’anno scorso i nostri connazionali avevano stanziato per gli immancabili regali quasi 11 miliardi di euro, in questo 2025 la spesa complessiva si fermerà intorno a quota 8,7 (pari a un esborso pro capite di 204 euro): circa il 20% in meno. Parimenti in calo il budget a disposizione per il cenone del 24 o il pranzo del 25: da 3,5 a 2,7 miliardi (64 euro a testa). Lo ha calcolato il consueto rapporto congiunto di Facile.it e Consumerismo No Profit dedicato alla ricorrenza, i cui esiti sono stati resi noti lunedì. Se infatti da un lato 3 milioni di persone da Nord a Sud hanno affermato che stringeranno la cinghia sui doni «a causa dell’aumento di altre spese familiari», dall’altro gli autori dell’indagine hanno sottolineato che, «tra il 2021 e il 2025, i prezzi alimentari sono cresciuti di circa il 25%, con incrementi ancora più marcati in alcune categorie».

Stando così le cose, non stupisce apprendere rispettivamente che «molti regali si pagheranno a rate (se non addirittura ricorrendo ad appositi prestiti o finanziamenti, ndr)» e che «questo trend incide in modo diretto anche sui piatti simbolo delle feste come lasagne, timballi, secondi di carne e dolci lievitati». E non è finita qui, perché i rincari sono alla base anche dell’unica voce in aumento: quella relativa ai viaggi. Inevitabile, considerato per esempio che rispetto a dodici mesi fa i prezzi delle principali tratte aeree sono risultati generalmente in crescita tra l’8% e il 14%, mentre i biglietti ferroviari stanno di nuovo facendo registrare valori fino a un vertiginoso +300% rispetto alla media annuale. Quanto poi alle settimane bianche – si legge – «se a skipass e noleggio attrezzatura si aggiungono vitto e alloggio, per una famiglia di quattro persone si arriva ad aumenti prossimi al 30%».

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