Fanno sesso nel bagno del Tribunale. Un magistrato li becca ed è caos

di Aglaia

Fanno sesso nel bagno del Tribunale. Un magistrato li becca ed è caos

Travolti da insolita passione nel freddo bagno della procura. Li hanno colti in flagrante in una toilette al quarto piano ammezzato di Palazzo di Giustizia, in un angolo un po’ fuori mano del corridoio dove fino a poco tempo fa c’erano uffici ora trasferiti. Lui e lei, entrambi sulla quarantina, professione avvocati, sorpresi in un amplesso probabilmente interrotto. Infatti una mattina qualche giorno prima di Natale lì dentro è entrato casualmente anche un magistrato per un bisogno naturale. Sorpreso, all’inizio, dall’improvviso silenzio dietro la porta di uno dei bagni da cui, fino a un attimo prima, provenivano dei rumori. Come se qualcuno stesse ora trattenendo il respiro. E poi si è accorto che dalla porta di legno della toilette, che non arriva fino a terra, spuntavano delle scarpe. Due paia di scarpe, uno dei quali femminili. E vestiti che si intravvedevano caduti a terra. Strana toilette e strano silenzio. Quasi sospetto. Così nel dubbio – e visti i tempi che corrono – il magistrato ha avvertito un maresciallo dei carabinieri che passava da quelle parti. E quello ha pensato bene di vederci più chiaro tentando di forzare la porta chiusa dall’interno e poi bussando ripetutamente.”Occupato, occupato!” hanno provato a difendersi i due avvocati mezzi nudi, che ci hanno messo non poco a rendersi presentabili prima di uscire e di imbattersi nella presenza inevitabile del maresciallo. Che ha pensato bene di identificare la coppia. Qualche anno fa, il figlio ragazzino di un giudice salì per gioco le scale oltre il settimo piano verso la soffitta e si imbattè, casualmente, in una “stanza dell’amore”. Quella volta, dentro c’erano due cancellieri.

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