Il cane saluta la bara del suo padrone: “Erano inseparabili”

di solobuonumore

Il cane saluta la bara del suo padrone: “Erano inseparabili”

cockerAndrea Cossu, 45 anni, è morto sotto le macerie della sua casa di vacanza di Pescara del Tronto. A salvarsi da quel crollo sono stati la moglie e il suo cane, un cocker dagli occhi umani ed evidentemente anche dall’animo molto nobile.

I due erano inseparabili e lo si è visto anche oggi durante gli strazianti funerali di Andrea. Le esequie si sono tenute a Pomezia in piazza Indipendenza e sono state celebrate dal vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro.

La cerimonia ha toccato uno dei punti più emozionanti quando il cane si è avvicinato alla bara del suo padrone e fedele amico. Si è sdraiato mestamente vicino a lui, per un’ultima volta tra le lacrime disperate dei parenti del 45enne che hanno appunto raccontato di quanto i due fossero uniti ormai da tanti anni.

La piazza era piena come non mai, questo pomeriggio, in un silenzio che a tratti sembrava irreale, rotto solo dall’abbaiare di qualche cane o dal pianto improvviso di un bambino. Perché le lacrime dei ragazzi e degli adulti sono scese silenziose mentre in piazza Indipendenza si avvicinavano i 6 carri funebri con all’interno alcune delle vittime pometine del terremoto che ha scosso il centro Italia.

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Migliaia le persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Elisa, Gabriele, Arianna, Andrea, Rita e Irma.
A celebrare la messa il Vescovo di Albano Semeraro.
Composti nel loro dolore i genitori delle piccole vittime, la quindicenne Arianna, la quattordicenne Elisa e il bimbo di appena 8 anni Gabriele.

“Sono rimasto fortemente colpito dal clima di grande compostezza e nel contempo di grande partecipazione emotiva nel quale si sono svolti i funerali dei nostri concittadini – ha poi commentato il sindaco Fabio Fucci. Una cerimonia commovente, con una grande partecipazione di tutta la Città, che ha dato la misura di quanto i pometini rispettino e tengano a preservare i sentimenti veri della persona, della dignità umana e della fratellanza comunitaria.

Se parlo da padre dico che mi manca il respiro solo ad immaginare la disperazione che si prova a perdere i propri figli.1929834_foto.jpg.pagespeed.ce.KXwfZkKL1J
Se parlo da figlio non posso comprendere il dolore che si prova per la perdita di chi ci ha messo al mondo. Se parlo da Sindaco posso solo dire che mille parole non sarebbero sufficienti ad esprimere il dolore e l’amarezza che ci hanno accompagnato in queste ore, dopo la tragedia che ci ha profondamente colpito. Figli, nonni, genitori, coppie, hanno perso la vita mentre trascorrevano i loro ultimi giorni di vacanza. La nostra Città dimostra di saper abbracciare le famiglie delle vittime e di sostenerle nel dolore, celebrando all’unisono l’ultimo saluto ai nostri angeli scomparsi”.

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“Voglio ringraziare – ha concluso il sindaco – i nostri concittadini con le loro donazioni, tutte le persone che stanno prestando soccorso in queste ore, la Croce Rossa che ha organizzato la raccolta dei beni di prima necessità, il vescovo, che oggi si è unito a noi per confortarci nel dolore, i dipendenti comunali, la Protezione Civile, la Polizia Locale, che si sono trattenuti al lavoro per organizzare questa giornata di lutto cittadino e le Forze dello Stato, oggi rappresentate in questa piazza dalle Forze dell’Ordine e dalla questura di Roma”.

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