I bambini lituani stanno imparando a costruire, programmare e pilotare droni. L’iniziativa è stata promossa dal ministero della Difesa che punta a preparare la società a contrastare future minacce provenienti dalla Russia. Siamo a Kedainiai, nel cuore della Lituania, Emilis Benko ha 11 anni: "Si tratta fondamentalmente di una simulazione di volo con drone in cui è possibile giocare in modalità giocatore singolo o multiplayer", spiega il ragazzino.

Il vice ministro della Difesa nazionale, Tomas Godliauskas, spiega che il programma rientra in una più ampia strategia governativa volta a rafforzare la “preparazione civile e sociale” del Paese. Negli ultimi mesi, le incursioni di droni nello spazio aereo della NATO — alcune attribuite a Mosca — hanno raggiunto livelli record, con episodi segnalati in Polonia, Estonia e Germania.
Secondo alcuni funzionari europei, si tratterebbe di test russi per valutare la capacità di risposta dell’Alleanza Atlantica, alimentando timori sulla reale prontezza del blocco occidentale.

Il vice ministro sottolinea che il programma di Airtech può offrire ai giovani lituani un vero e proprio “vantaggio tecnologico”. Anche altri Paesi baltici, come l’Estonia, stanno lanciando iniziative simili per potenziare la difesa nazionale e contrastare le minacce dei droni russi.

Eimantas Laurinavičius è l’insegnante della scuola Airtech, specializzata nella formazione in progettazione di aeromobili e droni. Sotto la sua supervisione, gli studenti manovrano piccoli droni educativi all’interno delle aule. Con il progredire delle lezioni, dovranno farli passare attraverso cerchi sospesi al soffitto e posizionati sul pavimento. Alcuni di loro parteciperanno persino a gare di droni previste per fine ottobre.

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