Progetto Guidami – Michela Giraud: «Non si può ridere di tutto: è colpa dell’ipocrisia»

di solobuonumore

Progetto Guidami – Michela Giraud: «Non si può ridere di tutto: è colpa dell’ipocrisia»

Michela Giraud non esita a rispondere. Ridere aiuta a esorcizzare? «Certo, la risata aiuta a prenderci tutti un po’ meno sul serio».

Nei suoi spettacoli, lei ha fatto divertire molte e molti mentre ironizzava su guerra, malattia, corpi. «Non è che si può ridere di tutto, la gente lo fa e basta. Devi solo trovare il lato comico: quello in cui si svela l’ipocrisia», precisa. Siamo in macchina. Direzione Circeo, uno dei luoghi che hanno segnato la sua infanzia.

Durante il viaggio, la stand up comedian racconta aneddoti familiari e gli anni tra i banchi di scuola. Parla anche della sorella: «Quando notavo la sua sofferenza, capivo che avrei dovuto avere una grande forza. Quella forza ha costruito il mio carattere: senza di lei non avrei avuto bisogno di rivalsa.

La mia è proprio una rivalsa, un combattimento. Io ho combattuto per lei». Lo racconta nella prima puntata del progetto Guidami by Locauto, un viaggio in macchina insieme alle giornaliste del Corriere della Sera realizzato in collaborazione con Locauto Group attraverso l’Italia, con quattro artiste e artisti per sensibilizzare sui temi dell’intersezionalità, identità e parità di genere.

La fragilità più difficile da portare sul palco? Michela Giraud risponde ancora una volta netta: «Forse quando ammetti di non piacerti e di aver desiderato essere qualcosa di diverso da quello che sei».

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