"Putin e Zelensky non sono pronti per la pace", ribadisce il presidente americano, promettendo però che qualcosa succederà. "Ce la faremo, ma non per ora". Dallo Studio Ovale infatti ammette di aver avuto più difficolta del previsto con la Russia.

E dopo aver promesso altre truppe americane in Polonia al neoeletto presidente Nawrocki, Trump rassicura che nei prossimi giorni intende parlare con il leader del Cremlino sulla situazione ucraina. E minaccia: "se saremo scontenti vedrete accadere delle cose". Del resto però nessuno degli ultimatum trumpiani a Putin ha finora avuto conseguenze. E per ora non c’è nessuna chiamata in programma con Putin, mentre una con Zelensky è prevista proprio per oggi.

Il presidente russo di ritorno da Pechino si è fermato a Vladivostok, nell’estremo oriente della Russia per il decimo forum economico orientale. Ci rimarrà fino a venerdì. Il tema di quest’anno è "estremo oriente 2030: unire le forze per creare un nuovo potenziale".

Tutto un programma che fa da sequel alla visita di quattro giorni in Cina, dove Putin ha anche avuto un colloquio con il leader nordcoreano Kim Jong-un che lo aiuta sul campo in Ucraina inviando soldati e armi.

Giusto ieri sera, prima di partire alla volta di Vladivostok, aveva detto in riferimento all’Ucraina: “penso che ci sia una luce alla fine del tunnel, altrimenti dovremo portare a termine i compiti che ci spettano con la forza delle armi”. Parla di buonsenso e di soluzione concordata per risolvere il conflitto con i negoziati. Ma tutto è relativo.

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