«Mi sono saltati addosso dal nulla, mi hanno riempito di botte e nessuno ha fatto niente, ho chiesto aiuto a un barista e mi ha risposto male, lo querelerò. Alla caserma dei carabinieri non hanno risposto». È pieno di dolori e amarezze Manuel Setti, 36ennne musicista di Reggio Emilia aggredito nella prima mattinata di martedì 16 settembre da una coppia di giovani che poco prima avevano pestato a sangue un autista di mezzi pubblici che si recava al lavoro.

Setti vive nel quartiere di Santa Croce, in una zona storicamente multietnica, e verso le 5.30 stava tornando a casa dopo la canonica ora di corsa che fa ogni giorno. All’altezza di via Adua, la brutta sorpresa. «Una Punto scura si è fermata e due ragazzi sono scesi e mi sono venuti contro, hanno iniziato a picchiarmi, calci e pugni alle costole. E non poteva essere una rapina, non avevo nulla, nemmeno il cellulare. Credo fossero fatti di crack, perché non reagivano al dolore. Mi sono difeso, ho graffiato a fondo la testa di uno dei due con la chiave di casa e questo continuava a picchiare», racconta.