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Una “lista degli stupri”, con nove nomi e cognomi di studentesse e di studenti scritti in rosso come un elenco di bersagli. È apparsa nel bagno dei maschi del Giulio Cesare, il liceo classico di corso Trieste. Un gesto che ha gelato parte della scuola a soli pochi giorni dalla giornata contro la violenza sulle donne. A denunciare quanto accaduto sono i quattro rappresentanti della scuola e il collettivo antifascista Zero Alibi: “Un muro può essere cancellato, ma la cultura alla base del messaggio no: va combattuta”, perché “questo gesto, oltre a essere di una gravità inconcepibile, dimostra che ancora oggi viviamo in una società patriarcale”. E “usare la violenza sessuale come arma, minaccia o scherno significa alimentare ed essere parte attiva della stessa cultura che ogni giorno uccide, ferisce, opprime, umilia e zittisce le donne”.
L’articolo completo di Valentina Lupia su Repubblica
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