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Dopo 30 anni di incuria ed attese, il castello di Sammezzano torna a respirare. Le porte di questo esempio unico al mondo di architettura orientalista, nato dalla mente visionaria di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, si sono aperte in occasione del via ai lavori di messa in sicurezza nella parte esterna dell’immobile. Comincia così un nuovo capitolo per la dimora immersa nel bosco sulla collina di Leccio, nel comune di Reggello, che da poco è di proprietà di Giorgio Moretti e della figlia Ginevra. Una volta concluse le fasi amministrative di concerto con le istituzioni, verrà presentato il progetto di restauro vero e proprio che porterà, in un paio di anni, alla riapertura al pubblico del piano nobile, che si è conservato meglio. Il piano nobile, così come il parco, sarà visitabile tutti i giorni con le sue favolose decorazioni di stucchi, specchi, piastrelle e mosaici colorati che riproducono l’Oriente da favola sognato da Ferdinando Panciatichi, il quale lavorò alla sua realizzazione per quasi 40 anni nella seconda metà dell’Ottocento. Il sito sarà gestito da una fondazione che curerà l’aspetto culturale e sociale. A conclusione dei lavori di restauro, però, il castello di Sammezzano tornerà ad essere, oltre che un museo, un hotel di lusso con 20 camere: “Una scelta necessaria – spiega la proprietà – per gli alti costi di manutenzione”
A cura di Elisabetta Berti
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