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In ospedale a Firenze scambiarono un’infiammazione celebrale per un tumore. Il paziente, un bambino di 4 anni che soffriva di crisi epilettiche, venne così operato per rimuovere la sospetta lesione al cervello: fu sottoposto a tre interventi, tra cui la lobectomia temporale. Ma quelle operazioni non occorrevano: i medici, come sottolineato dalle perizie, avrebbero dovuto svolgere maggiori approfondimenti e ricorrere a cure farmacologiche. Dopo gli interventi, svolti tra il 2010 e il 2013, le condizioni del piccolo divennero sempre più gravi. E oggi le sue aspettative di vita sono state stimate intorno ai 35-40 anni. La sua famiglia ha fatto causa all’ospedale. Il giudice ha riconosciuto la responsabilità sanitaria. Il “nesso causale” tra le condizioni di salute attuali del ragazzo “invalido al 100%, tetraplegico e non responsivo agli stimoli ambientali – scrive il giudice – e i trattamenti praticati dall’ospedale”. Il tribunale di Firenze, in primo grado, ha quindi disposto per la famiglia un maxi risarcimento da quasi 3,7 milioni di euro, comprensivo delle spese legali.

L’articolo completo di Andrea Vivaldi su Repubblica Firenze

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