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‘Sembrava un terremoto, l’apocalisse, ci siamo nascosti nel corridoio tra due pareti, alcuni di noi sono scappati giù nei sotterranei. Quando siamo usciti fuori intorno era tutto distruzione’. Queste sono alcune delle testimonianze raccolte qui nella zona meridionale di Kiev, la capitale ucraina, dopo quello che è stato uno dei più feroci e più violenti attacchi russi dall’inizio del conflitto. In tutto il Paese ci sono stati diversi attacchi e sono stati utilizzati più di 70 missili e 140 droni. I morti solo a Kiev sono almeno otto, 70 i feriti di cui 30 gravi, e tra loro ci sono anche dei bambini. Il punto dell’inviata Gabriella Colarusso

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