Tutto rinviato. Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo che prevede l’introduzione di dazi commerciali contro decine di Paesi entro il 7 agosto. La misura segna una nuova escalation nella politica commerciale della Casa Bianca, con l’obiettivo dichiarato di ristrutturare il commercio globale “a beneficio dei lavoratori americani”.
Secondo quanto riferito da un alto funzionario dell’amministrazione, l’entrata in vigore dei dazi – inizialmente prevista per il 1° agosto – è stata rinviata per armonizzare il programma tariffario. Le nuove tariffe, comprese tra il 10% e il 41%, colpiranno sia nazioni con cui gli Stati Uniti non hanno raggiunto un’intesa, sia alcune già oggetto di precedenti accordi.
Una delle misure più dure riguarda il Canada, soggetto a un decreto separato che alza le tariffe dal 25% al 35% per i prodotti non coperti dall’Accordo di libero scambio nordamericano. La Casa Bianca ha giustificato la decisione accusando Ottawa di non aver collaborato nella lotta al traffico di fentanyl e come ritorsione per l’annuncio del governo di voler riconoscere lo Stato palestinese.
Tra i Paesi con cui è stato confermato un accordo figurano l’Unione Europea, la Corea del Sud e il Giappone. Per l’Ue è stato mantenuto un dazio fisso del 15%, mentre il Messico ha ottenuto una finestra negoziale di 90 giorni durante la quale verranno mantenute le attuali aliquote del 25%. “Abbiamo evitato l’aumento dei dazi e abbiamo 90 giorni per costruire un accordo a lungo termine”, ha dichiarato la presidente messicana Claudia Sheinbaum su X.
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