Categorie: Cronaca

Dichiaravano figli inesistenti e parenti disabili: mille stranieri nei guai.

La Guardia di Finanza di Treviso ha segnalato mille stranieri all’autorità giudiziaria per indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato.

A orchestrare il tutto è stato il titolare di un Centro di Assistenza Fiscale bolognese al quale si rivolgevano stranieri da tutta Italia. In base alle accuse, un numero consistente di immigrati si rivolgeva anziché ad un Caf della Marca trevigiana a uno bolognese.

A questi erano state sottoposte mille dichiarazioni dei redditi infedeli, presentate o già compilate e in attesa di essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate, finalizzate a beneficiare di crediti d’imposta non spettanti.

Una truffa da tre milioni di euro, uno solo dei quali è stato bloccato dalle ‘fiamme gialle’ prima che fosse erogato, che riguardava detrazioni per parenti disabili senza che lo fossero, spese sanitarie mai sostenute e tanti altri casi simili. L’indagine, coordinata dalla procura di Bologna e condotta dal Gruppo di Treviso, ha permesso di svelare l’intero meccanismo di frode e di ottenere anche l’annullamento di oltre 300 modelli 730/2016, da poco presentati. In tutto, appunto, è stato individuato quasi un milione di euro di crediti IRPEF non spettanti, che così non saranno liquidati.

Il Caf bolognese, in cambio di compensi, ha agevolato le pratiche di numerosi clienti, consentendo loro di percepire indebiti crediti Irpef, attraverso l’aggiramento a partire dal 2012 del sistema informatico di “controllo automatizzato” delle dichiarazioni dei redditi. Gli indagati, tutti cittadini stranieri residenti sull’intero territorio nazionale, con la compiacenza del responsabile del Caf ricorrevano, infatti, a diversi artifici per perseguire il disegno fraudolento volto al conseguimento di rimborsi Irpef non dovuti.

Nello specifico, nel modello 730 dichiaravano crediti d’imposta inesistenti, oppure la presenza di altri familiari a carico residenti all’estero e privi di codice fiscale, o ancora detrazioni per figli non esistenti in affidamento preadottivo, anche disabili. La magistratura bolognese ha disposto a carico del consulente fiscale il sequestro preventivo d’urgenza dell’immobile sede del Centro Direzionale utilizzato dall’indagato per l’esercizio dell’attività.

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