La telefonata di due ore tra Trump e Putin che ha aperto alle trattative per il cessate il fuoco in Ucraina; i raid di Israele, che continua le operazioni per occupare Gaza; lo scontro dentro il governo italiano sul terzo mandato. Le notizie di oggi forti e chiare.
Dopo una telefonata di due ore, Trump e Putin concordano su un punto: bisogna subito negoziare per la pace in Ucraina. Ma il leader del Cremlino non si smuove, non fa alcuna concessione per porre fine al conflitto. Prima ci saranno i colloqui, poi — forse — una tregua. Il terzo colloquio tra i due presidenti non è servito a stabilire una vera road map per la tregua. Ora quale sarà la prossima mossa di Trump per arrivare alla pace tra Kiev e Mosca?
Intanto, in Medio Oriente, si registrano sessanta morti nelle ultime ore a Gaza. Fonti palestinesi hanno indicato il bilancio delle vittime dei raid compiuti dall’esercito di Israele. E sui giornali dello Stato ebraico si moltiplicano le critiche all’offensiva che sta aggravando la drammatica crisi umanitaria nella Striscia. Netanyahu intende davvero occupare militarmente tutta Gaza nonostante l’opposizione interna di Israele?
Infine la politica italiana. La Lega incassa il via libera alla delega sui Lep, che dovrebbe sbloccare il cammino dell’Autonomia differenziata, ma arriva lo stop imposto dagli alleati al terzo mandato per la provincia autonoma di Trento. Maurizio Fugatti, presidente leghista al secondo mandato, non potrà ricandidarsi. A rischio ci sono anche gli altri governatori del Carroccio come Zaia e Fedriga. Il terzo mandato, e il conseguente risiko delle candidature alle prossime regionali, può provocare una crisi di governo?
Ne parliamo con: Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei deputati ed esponente di Forza Italia; Carolina De Stefano, docente di Storia della Russia alla Luiss. Da Montecitorio: Gabriele Rizzardi. In studio con Gerardo Greco e Luca Piras: Maurizio Molinari e Francesca Schianchi.
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