Due giorni di torture in cella, un ex detenuto: “Mi volevano morto e nessuno se n’è accorto”

di solobuonumore

Due giorni di torture in cella, un ex detenuto: “Mi volevano morto e nessuno se n’è accorto”

"Ho ancora gli incubi. Nessuno si è accorto che in quella cella volevano ammazzarmi". Poco dopo aver compiuto quarant’anni è stato arrestato per un reato di poco conto e, pur non avendo nemmeno un guaio con la giustizia alle spalle, è finito a Regina Coeli. È stato torturato per due giorni da altri detenuti che si definiscono i padroni del carcere. Botte, soprusi, umiliazioni per essersi rifiutato di nascondere un cellulare.
La vittima racconta a Fanpage il suo calvario. Il dolore, la paura, la rabbia, il senso di impotenza di quando i suoi aguzzini, da dietro le sbarre, hanno contattato una sua amica per ottenere un riscatto e lasciarlo vivo. “Ero in un carcere, nelle mani dello Stato e nessuno si è accorto di quello che stava accadendo. Ho deciso di denunciare, insieme all’ avvocato penalista Marco Valerio Verni, perché nessun detenuto soffra quello che ho dovuto subire io”.

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