«Ho cominciato a parlarne nei laboratori».
Laboratori teatrali con gli studenti?
«Macché. Per “laboratori” intendo birrerie, ristoranti, posti in cui si fa stand up e ti danno un microfono per cinque minuti. Sei lì, fai il tuo pezzo, la gente beve, mangia e magari non ti fila. Ricordo una volta a Paderno Dugnano: quello prima di me faceva battute sul suo peso, quello dopo sul suo cane. In mezzo io: ciao, mi chiamo Elena Di Cioccio, sono sieropositiva». L’articolo prosegue su corriere.it




