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Dalla porta d’ingresso si accede ad una stanza. C’è spazio soltanto per un letto matrimoniale, ai piedi del quale, a meno di un metro, si trova un piccolo piano cottura con due fornelli ad induzione. A lato c’è una porta scorrevole che dà su uno sgabuzzino con un bagnetto. È questa la casa di M., che vive qui da quattro mesi con suo figlio di 22 anni, in una camera di un b&b pagata dal Comune di Bari nel borgo antico in attesa di ricevere un alloggio per emergenza abitativa. Una storia densa di contraddizioni. Nel quartiere dove i cittadini sono costretti a fuggire per il rincaro dei canoni d’affitto o vengono cacciati da appartamenti convertiti in case vacanza come effetto collaterale dell’overtourism, il Comune paga l’affitto ad una struttura ricettiva per mamma e figlio, in attesa di ottenere un alloggio. "Abbiamo diritto ma chissà quando ci sarà assegnala la casa".
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