La Procura Generale presso la Corte d’Appello di Venezia rinuncia all’impugnazione contro la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta. Lo apprende l’Ansa dai legali della famiglia di Giulia Cecchettin, gli avvocati Nicodemo Gentile, Piero Coluccio e Stefano Tigani, cui è stata comunicata la decisione. Turetta è reo confesso dell’omicidio avvenuto l’11 novembre del 2023 a Fossò (Venezia) dell’ex fidanzata. I due, al momento del delitto, avevano 22 anni.
Di fatto, la decisione chiude la vicenda processuale anche alla luce della rinuncia ai motivi di appello di Filippo Turetta: l’udienza di secondo grado era prevista il prossimo 14 novembre. «Una scelta che, a seguito della rinuncia all’appello da parte dell’imputato Filippo Turetta, riteniamo coerente, giusta e pienamente condivisibile», spiegano in una nota i legali. «Infatti, la rinuncia dell’imputato rende definitiva la sentenza di primo grado e cristallizza, senza più margini di dubbio, la sussistenza dell’aggravante della premeditazione: tra le circostanze più gravi e subdole previste dal nostro ordinamento. Un’aggravante che assume un significato ancora più drammatico in una vicenda omicidiaria caratterizzata, di fatto, da motivi abietti, arcaici e spregevoli, espressione di una visione distorta del legame affettivo e di un’idea di possesso che nulla ha a che fare con l’amore e il rispetto».




