La conferma più importante che dopo 18 anni può riscrivere la storia del delitto di Chiara Poggi è arrivata con una mail di posta elettronica certificata. La firma è della perita nominata dal Tribunale di Pavia, Denise Albani. Allegati una serie di grafici, numeri e percentuali. Gli stessi che già il consulente della procura di Pavia, Carlo Previderé aveva messo nero su bianco nella sua relazione con la quale aveva attribuito il Dna sulle unghie della vittima ad Andrea Sempio.
La tecnica della biostatistica adottata dall’esperta della polizia scientifica nell’incidente probatorio sul caso Garlasco ha confermato che quel materiale genetico isolato durante le prime indagini — e ritenuto degradato dal perito del processo d’Appello Francesco De Stefano — , non solo è comparabile, ma ha restituito una elevatissima percentuale di compatibilità con l’Y di Sempio. Ossia la linea maschile della sua famiglia. Un dato che sostanzialmente si sovrappone a quello già elaborato sia dalla procura di Pavia, sia dal genetista Ugo Ricci, consulente del condannato Alberto Stasi e che ha portato alla riapertura(dopo l’archiviazione lampo del 2017) del caso Garlasco.




