Il piano di Donald Trump per la pace a Gaza ottiene il sostegno di Benjamin Netanyahu, ricevuto ieri alla Casa Bianca, ma non è chiaro se e quando Hamas lo accetterà.
Rilascio degli ostaggi israeliani entro 72 ore, liberazione di 250 prigionieri palestinesi, oltre a 1700 gazawi catturati dopo l’attacco del 7 ottobre.
Disarmo di Hamas, deradicalizzazione del terrorismo e ritiro graduale delle forze armate dalla striscia di Gaza, la cui autorità di transizione sarà guidata dagli Stati Uniti e dall’ex premier britannico Tony Blair.
Sono solo alcuni dei 20 punti della proposta presentata in conferenza stampa congiunta Trump-Netanyahu: appuntamento che si è chiuso senza accettare domande.
L’autorità nazionale palestinese apprezza gli sforzi di Trump per raggiungere la pace ed esprime fiducia nella sua capacità.
In una dichiarazione congiunta, Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Pakistan, Turchia, Qatar ed Egitto condividono tale apprezzamento e si dicono pronti a cooperare per garantire l’attuazione del piano.
Incoraggiato dalla risposta positiva di Netanyahu, il presidente del consiglio europeo Costa, invita tutte le parti a cogliere questo momento per dare alla pace una possibilità concreta.
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