"Valerij Gergiev, famoso direttore d’orchestra russo. Un caro amico di Vladimir Putin. Non solo un amico. E non solo un sostenitore. Ma anche un promotore della politica criminale di Putin, suo complice e fiancheggiatore". Sono le parole che Yulia Navalnaja, vedova del dissidente russo Aleksej Navalny, scomparso un anno fa, ha affidato al quotidiano Repubblica, per segnalare l’inopportunità dell’invito rivolto all’artista russo in occasione del festival "Un’estate da re", promosso dalla Regione Campania.
"L’arte è libera e non può essere censurata", ha commentato in una nota il ministro della Cultura Alessandro Giuli, "la propaganda però, anche se fatta con talento, è un’altra cosa. Per questo motivo il concerto dell’amico e consigliere di Putin, Valery Gergiev, voluto, promosso e pagato dalla Regione Campania e che si terrà nella Reggia di Caserta, autonoma nella scelta di quali eventi ospitare, come tutti gli istituti autonomi del Ministero della Cultura, rischia di far passare un messaggio sbagliato".
"L’Ucraina è una nazione invasa e il concerto di Gergiev può trasformare un appuntamento musicale di livello alto, ma oggettivamente controverso e divisivo, nella cassa di risonanza della propaganda russa", ha concluso il ministro, "ciò che per me sarebbe deplorevole".
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