Prima di ogni canzone nel disco – dice Caccamo – indico chi ha letto questi testi. Una sera canto con Patty Smith al Maxxi e decido di dedicare un anno della mia vita ad ascoltare i giovani, chiedendo loro cosa cambierebbero della società. La crisi di cui nessuno parla e che mi ha fatto sentire responsabile è il fatto che la maggior parte di ragazze e ragazzi non sognano più. Ho deciso di dotarmi di defibrillatori delle coscienze con il libro ‘Manifesto del cambiamento’. Ero partito con la convinzione di dare qualcosa agli altri, ma quello che ho ricevuto è stato così forte che questo evento di amore si è decuplicato e il progetto ha coinvolto artisti vari di arte contemporanea. Poi le Nazioni Unite e il progetto con tutti i giovani del mondo. Un abbraccio collettivo che ci dice che dobbiamo guardarci negli occhi e chiederci davvero ‘Come stai?’, ce lo chiediamo poco".
Ma quale è la parola di cambiamento per Caccamo? "La mia parola è gratitudine. È un cambiamento che possiamo mettere subito in atto influenzando il nostro approccio alla vita. È come se la vita fosse la plancia di un aereo con 95 pulsanti verdi, che sono le cose che vanno bene, e 5 rossi che sono i problemi della nostra quotidianità. Mi sono chiesto perché ci svegliamo arrabbiati, riflettendo sul fatto che con il covid ci siamo trovati chiusi in casa non potendo uscire, perdendo cose che prima erano normali ma alle quali non davamo valore. Mi sono ripromesso quindi di dare valore ai pulsanti verdi e lo si fa con la gratitudine. Serve dare un valore ai pulsanti verdi".
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