Giuseppe Ignazio Loi ha fatto il pastore in Sardegna per 70 anni. Ora ne ha 14 in più e si gode la pensione. Quanto? «720 euro». Si racconta con genuinità e l’innocenza di un bambino. Lui è, con Diego Abatantuono, Virginia Raffaele, Aldo Baglio e Geppi Cucciari, il protagonista di «La vita va così», ma il motore della storia è lui, il piccolo pastore che ha la seconda elementare. Il film di Riccardo Milani dopo una settimana ha incassato 2 milioni e 300 mila euro ed è il film più visto della nuova stagione cinematografica, che parte in agosto.
Racconta la vera storia di un pastore che non cede il suo terreno, rifiutando l’offerta di un grande immobiliarista milanese, una cifra da capogiro schizzata a 12 milioni. Voleva inglobare la cosa e il terreno del pastore in un grande resort a cinque stelle. Il progetto non è più andato avanti. Ne è nata una vicenda giudiziaria che va avanti da 25 anni.
Giuseppe, che effetto le fa stare in testa agli incassi di tutti i film italiani dell’anno?
«Mah, normale, sono uno con i piedi per terra».
È cambiata la sua vita?
«Un pochettino, con i soldi che mi hanno dato ho venduto le pecore e ora posso riposarmi. Riccardo mi ha aiutato, solo che potevano essere un po’ più generosi quelli che davano i soldi, ma non li critico». L’intervista continua su Corriere.it




