Harvard ha ottenuto una vittoria legale significativa nello scontro con l’amministrazione Trump: un giudice federale ha stabilito che il governo ha agito in violazione della legge congelando miliardi di dollari di fondi destinati alla ricerca, con il pretesto della lotta all’antisemitismo.
La decisione, firmata dalla giudice Allison D. Burroughs della Corte distrettuale di Boston, rappresenta un duro colpo alla strategia del tycoon di rimodellare con mano pesante l’istruzione superiore d’élite.

Sebbene non risolutiva sul piano definitivo, la sentenza rafforza la posizione di Harvard nei negoziati con la Casa Bianca, avviati lo scorso giugno. L’università sosteneva che il provvedimento governativo non solo ledesse i suoi interessi economici, ma violasse anche il Primo Emendamento e i diritti al giusto processo.
Nelle sue 84 pagine di motivazioni, la giudice ha sottolineato:
"Dobbiamo combattere l’antisemitismo, ma dobbiamo anche proteggere i diritti fondamentali, inclusa la libertà di parola. Nessuno dei due obiettivi deve essere sacrificato sull’altare dell’altro."

Burroughs ha riconosciuto che Harvard sta adottando — seppur con ritardo — misure concrete contro l’antisemitismo, ma ha ribadito che spetta ai tribunali assicurare che la libertà accademica e la ricerca non vengano compromesse da sospensioni arbitrarie dei fondi, anche a costo di contrariare un governo determinato a imporre i propri obiettivi “a qualunque costo”.

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