Aveva 14 anni quando fuggì dalla sua famiglia in Romania. Ha vissuto nelle strade d’Europa, dall’Ungheria fino all’Italia. Poi una vita di stenti a Firenze, costretta a prostituirsi, schiava del crack sui marciapiedi nei dintorni della stazione. Finita due volte in carcere, prima al minorile di Pontremoli e poi a Sollicciano, dove lo scorso 7 settembre si è tolta la vita impiccandosi nella sua cella: il suicidio carcerario numero 60 nel 2025.
A Sollicciano era arrivata dopo l’aggressione a Ezio, l’anziano di via Maso Finiguerra finito in coma.




