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“L’Italia nell’età selvaggia, del ferro e del fuoco”. Si apre con questo titolo, volutamente apocalittico, il nuovo rapporto Censis, il numero 59 dell’istituto di ricerca fondato nel 1964 da Giuseppe De Rita. Una radiografia altamente scannerizzata dello stato di salute economica, sociale, ma anche emotiva, sentimentale e spirituale del Paese. Un’Italia che però sembra oscillare “tra paure ancestrali e tensioni messianiche, veementi fedi religiose e risorgenti fanatismi ideologici”. Età selvaggia, appunto, scrive il Censis “di predatori e prede”, di totale sfiducia nella politica e di seduzione invece verso le autocrazie, guardate con favore (ed è preoccupante) “dal 30% degli italiani” che le ritengono “più adatte allo spirito dei tempi”.

L’articolo completo di Maria Novella De Luca su Repubblica

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