I complicati negoziati in Turchia, dove Kiev e Mosca non riescono a trovare un accordo per deporre la armi; l’incontro di oggi tra Giorgia Meloni e Emmanuel Macron dopo la tensione degli ultimi mesi tra Francia e Italia; il rush finale verso il referendum dell’8 e 9 giugno con la premier che ha dichiarato di non ritirare la scheda per votare. Le notizie di oggi forti e chiare.
Il secondo round dei negoziati diretti tra Mosca e Kiev, in Turchia,dura un’ora e dieci minuti appena, ma è preceduto da due ore e mezza di faccia a faccia tra i capi delle due rispettive delegazioni, il consigliere presidenziale russo Vladimir Medinskij e il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. Ma oltre allo scambio di prigionieri non c’è un accordo per il cessate il fuoco. Qual è il vero obiettivo di Putin per arrivare alla tregua?
Intanto Emmanuel Macron arriva oggi a Roma con l’intenzione di voltare pagina nella relazione burrascosa con Giorgia Meloni. La visita ufficiale del presidente francese sarà interamente dedicata alla premier. Nessun altro appuntamento in agenda, né in Vaticano né al Quirinale. Un gesto di riguardo che intende ristabilire una relazione diretta con Meloni, dopo settimane di tensioni e frecciate a distanza. L’incontro tra Macron e Meloni riuscirà a riappacificare i rapporti tra Parigi e Roma?
Infine gli ultimi giorni di campagna elettorale per il referendum dell’8 e 9 giugno sulla cittadinanza e sul lavoro. “Vado a votare, ma non ritiro la scheda: è una delle opzioni”, ha dichiarato Giorgia Meloni, che non si era ancora esposta sul referendum. La così premier sconfessa quanto dichiarato finora da diversi esponenti del governo, che avevano invitato a disertare l’appuntamento. La strategia di Meloni sul referendum si rivelerà vincente dopo le ultime sconfitte del centrodestra alle elezioni amministrative?
In studio Gerardo Greco e Luca Piras. Da Montecitorio: Gabriele Rizzardi.
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