La proposta di Trump su Gaza offre una via d’uscita dalla guerra, ma in cambio di una totale rinuncia politica e militare di Gaza, consegnata di fatto a un’amministrazione fiduciaria internazionale, con Israele che mantiene il controllo di sicurezza. Cosa significa tutto questo per i due milioni di persone intrappolate nella Striscia? A Gaza si continua a morire ogni giorno e l’unica cosa positiva di questo piano sarebbe cessate il fuoco immediato e l’accesso degli aiuti umanitari.
La decisione spetta ora ad Hamas. La posta in gioco è altissima: accettare una pace che è una resa incondizionata, ma che ferma i combattimenti, oppure prolungare una guerra che ha già devastato un intero popolo. Questa proposta di pace, più che un accordo, è un ultimatum: o accettate questa formula di tecnocrazia internazionale e sviluppo economico, o il genocidio continuerà. La frase che hanno usata Trump e Netanyahu è stata: “finiremo il lavoro”.




