Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Marinoni, architetto ed ex presidente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano, figura chiave dell’inchiesta sull’urbanistica che vede tra gli indagati il sindaco Beppe Sala. L’architetto Marinoni è indagato per corruzione, falso e induzione indebita. Per lui la procura ha chiesto il carcere.
L’intervista è stata raccolta da Veronica Deriu all’arrivo in Tribunale. Davanti al Gip, Marinoni non ha risposto. Ai giornalisti non ha risparmiato una stoccata: "Vi aspetto fra cinque anni, allora vedremo se rimesterete nel pentolone".
Per lui parla l’avvocato Eugenio Bono: "Non c’è stato alcun episodio di corruzione, non c’è alcun ‘Sistema Milano’ e lo dimostreremo", spiega. Il legale ha presentato una memoria difensiva.
Nel capoluogo lombardo è il giorno degli interrogatori nell’inchiesta sull’urbanistica. Oggi i sei indagati per corruzione sul presunto "Piano urbanistico ombra", frutto della relazione tra privati e pubblico in conflitto d’interesse, saranno chiamati davanti ai giudici dove presenteranno le loro linee difensive. Tra loro anche Giancarlo Tancredi, l’ormai ex Assessore alla rigenerazione urbana che proprio ieri ha formalizzato le dimissioni, e Manfredi Catella, l’imprenditore e fondatore di Coima, società con un ruolo di primo piano nei progetti urbanistici della Milano dei grattacieli. Per entrambi la Procura ha chiesto i domiciliari. Interrogato anche Giuseppe Marinoni – su cui pendono invece gli arresti in carcere – ex presidente della Commissione per il paesaggio e anello di congiunzione, secondo i pm, tra gli imprenditori e l’assessore.
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