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La prima cosa che ha fatto, quando si è svegliato, è stato chiedere a sua madre se aveva vinto una medaglia, “ci tenevo molto”, ha detto. Lo racconta con il sorriso Jiri Marzi, atleta 18enne di Griante, meno di 600 abitanti sul lago di Como, il sogno di diventare pianista “ma ora magari potrei anche diventare medico, quello che mi è successo ha cambiato tutto”. Ovvero, morire e tornare indietro, in ipotermia per un’ora e mezza a quasi 2 mila metri di altitudine tra Sasso Bellora e Monte Bregagno, “Jiri è stato riportato alla vita, so che sembra sensazionalismo, ma è così: il cuore era fermo, i polmoni anche, il sangue non girava più”, sintetizza Ferdinando Luca Lorini, che dirige l’Emergenza-Urgenza del Papa Giovanni di Bergamo, dove è stato curato. Jiri è rimasto nove giorni in Terapia intensiva, poi un mese e mezzo tra ospedale e struttura di riabilitazione.
Su Repubblica l’articolo di Alessandra Corica
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