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Un anno fa il cooperate italiano Alberto Trentini, 46 anni, viene arrestato senza alcuna ragione in Venezuela e condotto nel carcere El Rodeo, a trenta chilometri da Caracas. Oggi, un anno dopo, sua mamma Armanda Colusso Trentini lancia un nuovo commosso appello: “Doveva esserci, e non c’è stato, un gruppo coeso e motivato di persone per mirare allo stesso risultato. Invece sono qui dopo 365 giorni a esprimere la mia indignazione. Sono certa che per Alberto non si è fatto quello che era necessario e doveroso fare per la sua liberazione. Sono stata troppo paziente e educata, la pazienza si è esaurita”. L’avvocata Alessandra Ballerini si rivolge al Governo italiano: “Chiediamo di trattare Alberto come fosse un figlio loro”. Perché la “colpa” dell’operatore è una sola: “Andava ad aiutare gli ultimi della Terra. Ovunque si trovassero”.
L’articolo completo di Rosario Di Raimondo
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