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Può stare con i figli soltanto a colazione e prima che si addormentino: "Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare a essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli". Sono le parole di Catherine Birmingham, che in seguito a un provvedimento del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, è stata costretta a trasferirsi con i suoi tre bambini in un centro a Vasto (Abruzzo). La donna con il marito Nathan Trevallion vivevano in una casa nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, con i loro figli: Utopia Rose, 8 anni, Galorian e Bluebell, gemelli maschio e femmina di 6. Ma i giudici hanno messo in discussione lo stato di salute dei bambini e il loro livello di istruzione perché non frequentavano la scuola ma ricevevano l’educazione parentale, ha spiegato l’avvocato della famiglia Giovanni Angelucci. Il tribunale ha emesso un provvedimento che sospende la genitorialità in via esecutiva. "Sono distrutto. I bambini sono traumatizzati. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza", ha detto Nathan Trevallion. Intanto, l’appello di opposizione all’ordinanza che ha tolto ai due adulti la potestà genitoriale è pronto.

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