Le lacrime le rigano il viso. Nelle sue parole non c’è rabbia, ma tanta voglia di riflettere sull’orribile fine della sua unica figlia. «Quando c’è una sentenza di ergastolo e succedono queste cose vuole dire che la società ha fallito. Però per Sofia credo fosse giusto avere giustizia».
Angela Querzé ieri sera ha avuto giustizia per la morte di sua figlia, Sofia Stefani, vigilessa di 33 anni uccisa il 16 maggio 2024 all’interno del comando dei vigili urbani di Anzola dell’Emilia (Bologna). Per la Corte d’Assise fu un femminicidio. A ucciderla volontariamente il suo ex comandante, Giampiero Gualandi, 64 anni, con il quale intratteneva una tormentata relazione sentimentale. La giovane, ansiosa di trovare un lavoro stabile, era stata illusa e manipolata da un uomo di 30 anni più grande, con tutto il peso del suo ruolo gerarchico.




