Domani il D-Day dei dazi Usa. Von der Leyen "Non lo vogliamo ma siamo pronti alle ritorsioni"; l’apertura di Zelensky, che valuta nuove elezioni in Ucraina in estate in cambio di un cessate il fuoco con la Russia; la condanna di Marine Le Pen che agita i sovranisti contro i giudici e l’Europa. Le notizie di oggi forti e chiare.
L’Europa non è responsabile dello scontro con gli Stati Uniti sui dazi. È il messaggio lanciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Tanti europei si sentono profondamente scoraggiati dagli annunci di Trump sui dazi, questo scontro è sbagliato. Ma il messaggio che voglio trasmettervi è che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra prosperità". Tajani: "Una guerra commerciale non fa bene a nessuno". Qual è il piano di Bruxelles per proteggere l’economia europea?
Intanto, in Ucraina, Zelensky sta valutando la possibilità di indire nuove elezioni. Il leader ucraino spiazza il Cremlino e vuole sfruttare la popolarità risalita dopo lo scontro con Donald Trump alla Casa Bianca. Il possibile contendente alle elezioni è Zaluzhny, ex comandante in capo delle forze armate di Kiev e attuale ambasciatore a Londra, che ha il gradimento degli Stati Uniti. Con questa prospettiva l’Ucraina riuscirà a ottenere il cessate il fuoco?
Infine la Francia, con la condanna a quattro anni a Marine Le Pen. La presidente del Rassemblement National, che non si potrà candidare per cinque anni, in attesa del ricorso, è fuori dalla corsa per l’Eliseo del 2027. L’erede della dinastia della destra francese promette battaglia e raccoglie la solidarietà di Salvini, Orban e Putin. Quali saranno le reazioni dell’estrema destra europea a questa condanna?
Ne parliamo con: Massimiliano Salini, vicepresidente del Partito popolare europeo (Forza Italia) e Chiara Gribaudo, direzione Pd. Poi l’economista Veronica De Romanis e la politologa Nadia Urbinati. In studio con Gerardo Greco e Luca Piras: Tommaso Ciriaco, Francesca Schianchi e Stefano Cappellini.
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