La vigilessa denuncia irregolarità, il comandante la demansiona. Ora arriva risarcimento da 25mila €

di solobuonumore

La vigilessa denuncia irregolarità, il comandante la demansiona. Ora arriva risarcimento da 25mila €

Non una parola su chi «regalava» buoni pasto, indennità o permessi studio ad agenti che non ne avevano diritto. Né mai una «ramanzina» a chi aveva irregolarmente chiesto (e ottenuto) fondi per 130 mila euro dalla Regione Lombardia. Sulla vigilessa che aveva invece denunciato quelle irregolarità (all’Autorità anticorruzione e poi alla Guardia di finanza) davanti ai colleghi il comandante non si tratteneva: sibilando che «era una testa di c…» e che aveva «un carattere di m…», qualificandola come una dipendente con «la malattia facile», e che passava «il tempo ad andare avanti e indietro dalla Procura».

Venne poi il giorno in cui, durante una riunione di fronte ai colleghi, lo stesso comandante scrisse «sulla lavagna tutti i benefit», poi li cancellò «con un tratto di pennarello, dicendo “non arriva niente”». Perché? Per colpa delle segnalazioni della stessa agente: additata dunque come la strega cattiva, e isolata, demansionata, mortificata, messa infine in un ufficio a cambiare i «rotolini» delle stampanti.

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