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Letizia Venturini, 25 anni, di Lugo, ha denunciato le molestie subite all’università da parte del suo relatore e quei momenti “concitati, ma anche lunghissimi” li ripercorre in un libro autobiografico intitolato ‘Quanto lontano dovrai correre’, in uscita il 25 novembre per Mondadori. Prima, l’illusione di “essere notata da uno dei professori in vista dell’ateneo e la promessa addirittura di un posto da assistente”. E poi, “le sei ore passate nel suo ufficio, in cui ha abusato di me fisicamente, psicologicamente. Mi ha preso per i capelli, mi ha descritto i suoi desideri sessuali, mi ha preso a schiaffi, afferrato il collo, ha giudicato il mio corpo e tanto altro”. E poi spiega: “Ho parlato subito con le amiche fidate. Se avessi deciso, quel pomeriggio, di tornare a casa – e impaurita com’ero sarebbe stata la cosa più semplice – forse non avrei parlato più”. Invece i suoi coetanei e la sua famiglia le hanno creduto, incoraggiandola a scoperchiare un sistema che andava avanti da anni, e su cui poi si è concentrato anche il lavoro di una avvocata e di un collettivo. “Avevo capito – dice Letizia – ci potessero essere altre coinvolte”.

Su Repubblica l’articolo di Alessandra Arini

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