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“I femminicidi purtroppo non sono diminuiti. E solo parlandone, sensibilizzando, si capisce davvero quanto si può fare per cambiare le cose”. Oggi, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Franco Tramontano ammette che “quando vivi in prima persona certi drammi capisci il significato profondo di una giornata così”. Lui che il 27 maggio 2023 perse sua figlia Giulia, uccisa a 29 anni, incinta al settimo mese, accoltellata dal compagno Alessandro Impagnatiello (condannato all’ergastolo) nella casa dove convivevano a Senago, nel Milanese. “Serve un cambio culturale, iniziando dai bambini – dice Tramontano -. Perché i più giovani, oggi, sono portati a essere aggressivi e violenti. Bisogna ricominciare daccapo, da loro: vanno educati all’amore, alla solidarietà, al rispetto. E bisogna intervenire a scuola e in famiglia, anche moderando i toni, il linguaggio. Il rispetto va insegnato verso tutti: la violenza sulle donne è solo una parte del problema, non vanno criminalizzati tutti gli uomini”.

Su Repubblica l’intervista di Ilaria Carra

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