L’orrore del canale Telegram «Dipreisti», tra revenge porn, mogli spogliate e pedoporno #shorts

di solobuonumore

L’orrore del canale Telegram «Dipreisti», tra revenge porn, mogli spogliate e pedoporno #shorts

Il 2025 in Italia sarà ricordato anche come l’anno in cui è finito sulle cronache nazionali il verminaio di gruppi privati, canali Telegram o forum ventennali in cui prolifera materiale che ritrae donne inconsapevoli, di ogni età, e persino minori. Di questi spazi digitali ce ne sono molti, su canali privati, dove vige l’impunità e l’esaltazione dell’«Internet Libero». Con questa inchiesta cerchiamo di alzare il velo su uno dei peggiori canali attivi su Telegram, un ennesimo (ma forse ancora più agghiacciante) spazio in cui si continuano – nonostante le denunce pubbliche – a esporre vittime di revenge porn, hacking e persino pedopornografia: il gruppo dei «Dipreisti».

«Da oltre sei anni lo segnaliamo alla Polizia Postale e delle Comunicazioni. È un covo di revenge porn, sexting, sextortion e pedopornografia» riferisce l’Associazione Meter, che per prima ha denunciato l’esistenza di questo collettivo di predatori. «Nonostante le nostre denunce, anche pubbliche, il gruppo resta attivo e continua a mantenersi attraverso la diffusione e lo scambio di materiale criminale a danno di minorenni».

Anche noi abbiamo portato all’attenzione della piattaforma Telegram alcuni contenuti, relativi a minori, visto che l’app di Pavel Durov effettivamente permette di segnalare contenuti vietati. Ma la segnalazione sembra fine a sé stessa e non sembra siano mai stati presi provvedimenti in tal senso. «Da quando abbiamo reso pubblica la denuncia, centinaia di utenti hanno segnalato in massa i gruppi – spiega Meter -. Già prima, da 6 anni, inviamo segnalazioni alla Polizia Postale, con la quale collaboriamo ufficialmente. Possiamo però dire con certezza che la chiusura dei gruppi non basta: spesso, come abbiamo visto con altri canali, dopo la chiusura ne nascono altri. È necessario individuare e perseguire penalmente gli utenti e i fruitori».

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