Come si diventa uno degli architetti più famosi e apprezzati al mondo? Ci sono forme stupide ed altre amabili? L’architettura ha una valenza civile e in fondo se non tutto moltissimo del nostro fare è politico? Massimiliano Fuksas ce lo ha spiegato. Ha vinto i più importanti premi dedicati all’architettura, ha insegnato a New York, Parigi, Vienna, Stoccarda. Le sue opere si trovano nelle capitali di tutto il mondo, da Parigi a Eindhoven, Salisburgo, Roma, Tokio, Hong Kong, Shenzen, e ancora in Albania, Georgia, Lituania, Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita. Ma non chiamatelo "archistar". . .A 81 anni benissimo portati ha scritto È stato un caso (Rizzoli), una "biografia del cuore" in cui racconta la storia della sua famiglia, padre ebreo lituano madre romana, ma anche della sua carriera, inziata da giovane neolaureato che sognava di fare il pittore, assai eccentrico e bizzoso, che chiamava uno a uno i comuni dell’alto Lazio per piazzare progetti gratis (all’inizio). Per maestri ha avuto Caproni, Asor Rosa, De Chirico. Per amico e compagno di calcio Pasolini. Poi ha avuto la fortuna di incontrare la moglie, Doriana Mandrelli, con cui ha diviso almeno 50 anni di vita e progetti. La sua opera migliore, non ha dubbi, sono le due figlie, anche se in Italia per tutti è il creatore della Nuvola a Roma e di una Fiera a Milano che non volle inaugurare per non dividere il palco con Berlusconi.
Intervista di Giulia Santerini.
Montaggio Lorenzo Urbani
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