Micheal Hardt è uno dei più importanti filosofi statunitensi al mondo. Da sempre ispiratore dei movimenti sociali globali, insieme a Toni Negri, ha pubblicato pietre miliari come "Impero", "Comune" e "Moltitudine" tradotti in decine e decine di lingue. In Italia per una serie di convegni è stato intervistato da Fanpage.it per descrivere uno spaccato degli Usa di Donald Trump e dell’irruenza con cui il tycoon americano sta imponendo una logica di guerra sullo scenario mondiale. "Dalla guerra globale permanente" definita nel volume "Impero" sono passati più di 20 anni, ma quegli scenari di cui Hardt e Negri vedevano già la tendenza sembrano essersi materializzati di colpo, in un mondo in cui la diplomazia e la pace sono pratiche ormai desuete ed hanno fatto spazio alla logica della guerra e della sopraffazione. Con Hardt abbiamo analizzato anche gli scenari dei conflitti in corso, dal genocidio in Palestina con il futuro della Striscia di Gaza che sembrerebbe delinearsi nelle mani del presidente degli Stati Uniti fino alla guerra tra Russia e Ucraina.




