Dall’abito di Richard Gere in American Gigolò, alla giacca anni 80 di Grace Jones, ai vestiti dei galà indossati da Katie Holmes e Sharon Stone: nelle sale abiti che hanno fatto la storia della moda. “La sua mostra non nasconde Brera, le suo opere bisogna scoprirle nelle sale” ci racconta Chiara Rostagno vicedirettrice della Pinacoteca di Brera. Lui diceva di non sentirsi all’altezza, che i suoi erano solo abiti.

Ma guardando i visitatori che si spostano dai quadri agli abiti l’obiettivo è stato raggiunto, i quadri non sono mai nascosti dagli abiti, Armani ha scelto isole centrali che non coprono mai le opere dei grandi della storia dell’arte, che lui rispettava profondamente. I vestiti non sono su manichini, il corpo affiora in modo dinamico in sagome che sono state plasmate a volte direttamente con modelle, emergono senza sovrastare mai lo spazio. “Gli abiti dialogano sempre con le opere” ci spiega ancora Rostagno, il rosso dell’abito che indossò Katie Holmes valorizzato dallo stesso raggio di luce del quadro di Luini, il colorito del cristo alla colonna di Bramante nel pallore degli abiti, la materia dei tessuti delle donne barocche e i vestiti da sera della maison, è sempre un rapporto corale tra la Pinacoteca e i vestiti-opere d’arte. Armani amava Bramante ed era rimasto colpito dall’impalpabilità resa dal maestro rinascimentale in certi calzari, che forse hanno ispirato certi tessuti di abiti esposti nelle sale a lui dedicate.

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