Era intestato a lei uno degli appartamenti del sequestro Aldo Moro, in cui l’allora presidente Dc fu segregato e "processato" dalle Brigate Rosse dopo l’agguato in via Fani: si è avuta notizia oggi 6 novembre della morte di Anna Laura Braghetti. Da tre mesi era malata; è deceduta all’età di 72 anni. Dopo aver scontato 22 anni di carcere, Braghetti si era dedicata ad attività sociali e aveva pubblicato libri.
La famiglia ha dato l’annuncio della scomparsa con una nota: “Ci ha lasciati la nostra cara Anna Laura, circondata dall’amore dei familiari e degli amici. I funerali si svolgeranno in forma strettamente riservata. La sua comunità degli affetti".
A ricordarla, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, il fratello Gianluca Peciola, attivista ed ex consigliere comunale: “È troppo dispari questo mondo, hai detto qualche giorno fa, mentre la malattia correva veloce. Eri sempre col pensiero a cercare di risolvere i problemi degli altri, a trovare un posto protetto per chi non aveva protezione. Diranno e scriveranno di te all’indietro, dove già non eri da tanto tempo. Perché stavi dove l’umanità chiamava. Ciao Lalla, ti voglio bene".
A Braghetti era intestato l’appartamento di via Montalcini, uno di quelli in cui Aldo Moro fu tenuto sotto sequestro nel 1978. In quel periodo Braghetti aveva avuto un ruolo di copertura degli altri tre brigatisti presenti nell’appartamento. Secondo le indagini, si faceva passare per la fidanzata dell’ingegner Altobelli, poi identificato anni dopo in Germano Maccari, il "quarto uomo del covo di via Montalcini".
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