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“Lui non era semplicemente un volontario di PizzAut, lui era PizzAut, anzi è PizzAut”: ha detto il fondatore Nico Acampora, stravolto da una notizia che non avrebbe mai voluto ricevere.
Enrico Celeghin, 62enne di Paderno Dugnano (nell’hinterland milanese) scomparso nella mattinata del 7 dicembre a seguito di un malore improvviso, era una colonna portante delle pizzerie gestite da ragazzi autistici diventate famose in tutta Italia (e non solo) anche grazie al suo costante impegno.
Per la grande famiglia di PizzAut lui non era solo il papà di Matteo – meglio noto come Matteone, il primo ragazzo assunto a tempo indeterminato come pizzaiolo, oggi alla guida della cucina del ristorante di Monza, dove forma i colleghi meno esperti – ma la persona a cui guardare quando qualcuno aveva bisogno.
L’articolo di Lucia Landoni su Repubblica
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