La fiducia per Nordio e Santanché; l’invio eventuale di soldati italiani in Urciana; Europa e Stati Uniti sempre più lontani all’Onu. Le notizie di oggi forti e chiare.
Nordio e Santanché. È Il giorno delle due fiducie: per il ministro della Giustizia (silente) solo il dibattito sul rimpatrio del torturatore Almasri, per la ministra del Turismo anche il voto dopo il rinvio a giudizio sul caso Visibilia. Tra proteste e applausi lei è intervenuta in aula attaccando a testa bassa l’opposizione: "Sono l’emblema di tutto ciò che odiate. Tengo al fisico e porto il tacco 12. Dai media per me un fine pena mai. Valuterò le dimissioni ma lo farò da sola". Furibonda la reazione.
Giorgia Meloni intanto conferma al G7 il pieno sostegno all’Ucraina e apre all’ipotesi, gradita a Trump, di una missione di pace con soldati europei (e italiani) sul fronte di Kiev. Ma la Lega subito si smarca. Ci sarà uno scontro su questo nel governo? La spaccatura fra Stati Uniti ed Europa, all’Onu e al G7, che non si vedeva dai tempi della guerra in Iraq. Quale strategia hanno in mente Trump e Putin per ridefinire i rapporti di forza con l’Europa?
Ne parliamo, in ordine di scaletta con: Fabrizio Pregliasco, politologo e direttore YouTrend; Raffaele Nevi, portavoce nazionale di FI; Alessandra Moretti, eurodeputata del Pd; Giorgio Starace, ex ambasciatore d’Italia in Russia; Nadia Urbinati, politologa della Columbia University; Elena Kostioukovitch, scrittrice ucraina in libreria con Kyiv, una fortezza sopra l’abisso (La Nave di Teseo). In studio con Gerardo Greco e Luca Piras: Stefano Cappellini e Alberto D’Argenio.




