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Un solo deputato, il repubblicano della Louisiana Clay Higgins, si è azzardato a votare contro la legge per pubblicare tutti i documenti ancora segreti del caso Epstein. E chissà con che faccia avrà guardato la galleria della Camera, dove le vittime del finanziere pedofilo osservavano commosse non solo la propria rivincita personale, ma anche un atto che forse potrebbe salvare altre giovani prede dal subire il loro stesso destino. La legge è stata approvata alla Camera con 427 sì e un solo no e al Senato "con consenso unanime". Un evento raro nella storia di Capitol Hill. Se Trump ha imparato la lezione che lo ha costretto alla resa, minacciando di spaccare il Partito repubblicano e il suo stesso movimento Maga, e se davvero non ha fatto nulla di compromettente o imbarazzante, potrebbe chiudere lo scandalo ordinando la pubblicazione dei documenti federali prima ancora di firmare la legge approvata dal Congresso. Se invece continuerà criticare questa richiesta di trasparenza, tornerà ad alimentare il sospetto che abbia qualcosa da nascondere, oppure voglia proteggere amici e finanziatori invischiati nelle nefandezze di Epstein.
L’articolo completo del nostro corrispondente Paolo Mastrolilli su Repubblica
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