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“Io non riuscivo che a guardare e strabiliare”. Così Goethe, nel novembre del 1786, descrive l’invincibile sentimento di turbamento e stupore provato di fronte agli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina. Da quando fu dipinta (la Volta nel 1508-1512 e il Giudizio fra il 1536 e il 1541), la titanica opera pittorica di Michelangelo Buonarroti non ha cessato di ispirare gli artisti e di incantare quanti vi accedono. Sono quasi sette milioni, ogni anno, i visitatori dei Musei Vaticani. Proteggere dalla pressione antropica la Volta e il Giudizio è, da prima ancora che l’overtourism divenisse un problema, la missione dei Musei Vaticani, che annunciano, per il prossimo anno, una manutenzione straordinaria del Giudizio. L’obiettivo è verificare che il numero dei visitatori, sempre crescente, non comporti fenomeni di degrado.
L’articolo completo di Arianna Antoniutti su Repubblica
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