Da Roma a Milano a Torino, Genova, Bologna sono migliaia gli studenti che oggi sono scesi in piazza per le manifestazioni contro le politiche del governo.
A Roma i giovani della capitale sono partiti da piazzale Ostiense al suono delle sirene per quello che considerano il "No Meloni Day" come si legge sugli striscioni, e che raggiungerà il ministero dell’Istruzione. "Soldi alla scuola e non alla guerra. Cacciamo il governo", si legge su un altro cartello. Poco prima i manifestanti hanno bruciato con i fumogeni alcuni cartelli con le immagini delle svastiche e delle recenti aggressioni da parte di gruppi di estrema destra nelle scuole durante le occupazioni. Sopra le fotografie la scritta "bruciamo il fascismo, cacciamo il governo".
Stesse scene a Torino e Milano, nella manifestazione nazionale dei giovani con i Fridays for future nei giorni della Cop 30 in Brasile. "Le scuole scendono in piazza contro la guerra" è lo slogan scelto per unire le diverse componenti della protesta. I cortei sfilano per le centro città. Gli organizzatori parlano di una mobilitazione per "lottare per non essere travolti da questo sistema marcio che ci spinge nel baratro della guerra. Lottare per dimostrare che anche noi abbiamo potere".
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