La decisione di riconoscere la Palestina ha l’obiettivo di punire Israele e il suo governo per la sparizione dal suo orizzonte politico di ogni prospettiva di pace con i palestinesi
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«La decisione di riconoscere la Palestina ha un solo senso politico, quello di punire Israele e il suo governo per la condotta della guerra a Gaza e per la sparizione dal suo orizzonte politico di ogni prospettiva di pace con i palestinesi»: è l’analisi di Antonio Polito nella puntata odierna della sua rubrica "Palomar".
«Oggi all’Assemblea nazionale di Nazioni Unite la Francia si aggiungerà al fronte già vasto dei paesi che riconoscono la Palestina, fronte al quale ieri si è aggiunta anche la Gran Bretagna con una decisione storica. Non solo perché ora sono due i paesi membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU, cioè Francia e Gran Bretagna, che riconoscono la Palestina, ma anche perché fu a Londra che fu scritta la Dichiarazione Balfour e cioè il primo riconoscimento internazionale del diritto a un focolare ebraico in Palestina. La svolta è dunque evidente.
Con Francia, Portogallo, Belgio, Malta e Lussemburgo si è raggiunto il numero di 15 paesi su 27. È evidente l’imbarazzo di due grandi paesi fondatori come la Germania e l’Italia, che sono finiti in minoranza. Imbarazzo tale che il cancelliere Merz, il cancelliere tedesco, non andrà all’Assemblea generale dell’ONU».
«Palomar» è la rubrica quotidiana di Antonio Polito con riflessioni e approfondimenti sugli eventi più importanti della giornata.
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