Alle pareti, sono appesi cuori in varie dimensioni. Le tende sono punteggiate di lune e stelline. Sembra la casa di una fatina e lo è. Ornella Muti ammette: «I figli mi prendono giro, ma quando vengono i nipotini sono felici. Ho un bagno pieno di pesci e meduse fatti di lucine, i bambini restano incantati: vedere dei bambini che ti amano al di là di quello che rappresenti, di come ti sei alzata, di come ti sei vestita è la mia gioia». Sul letto, saltano quattro cagnolini. I gatti non si contano, i maiali sono due. Uno dorme in soggiorno, l’altro è in giardino. In questa cascina nel Monferrato, capisci all’istante il titolo dell’autobiografia in uscita il 14 ottobre per la Nave di Teseo: Questa non è Ornella Muti. E quando ci si addentra nelle pagine di questo autoritratto, a tratti struggente a tratti divertente, ci si ritrova in un mondo dove nulla è come sembrava: l’icona di bellezza e sensualità racconta come mai ha fatto ingenuità, fame d’amore, inciampi, storie segrete — quella con Luca di Montezemolo, quella con Adriano Celentano — e rinascite.




