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Col suo sorriso ci aveva abituato all’idea che potessimo considerarla immortale. Ornella Vanoni ha attraversato decenni di musica con la fierezza e l’orgoglio di una donna che non è disposta a cedere un centimetro della sua libertà, e l’ha fatto in anni in cui alla donna si chiedeva di stare al suo posto, quale che fosse. Debuttò alla fine degli anni Cinquanta con un disco di canzoni della malavita, tanto per annunciarsi nel modo giusto. E non ha mai smesso, sfrontata, bella, con quel timbro di velluto che incantava e seduceva.
L’articolo completo di Gino Castaldo su Repubblica




